03 luglio, 2013

Panzanella pitiglianese

Nella mia Toscana quando arriva il caldo sulla tavola  non può mancare un piatto antico e povero, saporito e fresco la panzanella.
Ricordo sempre quando la nonna mi portava a fare la spesa alla bottega ambulante (era un camioncino che vendeva generi alimentari a prezzi economici) e comprava tante  tante scatolette  di tonno.
La mia non era una famiglia numerosa per cui il tonno che  veniva acquistato era per preparare la panzanella perchè passava la macchina.
La macchina non era altro che la mietitrebbia, che passava  a mietere il grano nei campi di mio nonno, e tutti gli agricoltori della zona si aiutavano tra di loro. 
Il giorno in cui mietevano il grano del nonno,  pranzavano tutti insieme  nell'aia, la nonna preparava tante zuppiere enormi di panzanella, pomodori conditi, formaggi, e tante altre leccornie.
Di solito erano sempre 20 o più persone ed io cercavo di aiutare nonna a servire la gente.
Ogni volta che preparo la panzanella alla pitiglianese ( da Pitigliano) 
mi tornano alla mente i ricordi della mia infanzia e penso con piacere a quelle giornate trascorse in campagna.
La mia è una panzanella povera, semplice con cose che si trovano sempre in casa, ma nulla toglie che ognuno possa rielaborarla a suo piacere.
 
Ingredienti:

pane toscano senza sale raffermo
3/4 pomodori 
1 cipollotto fresco
1 scatola di tonno sott'olio
1/2 cetrioli a piacere
basilico fresco
aceto di vino bianco
sale
 
Preparazione:
 
Tagliate a pezzi il pane sciocco meglio se di diversi giorni  e mettetelo a bagno in acqua e aceto per pochi minuti  poi trizzatelo bene. Tagliate a pezzi i pomodori, e sottilmente i cipollotti, mette anche il tonno che sbriciolerete con una forchetta, e se  vi piacciono  i cetrioli. Condite con sale olio e basilico fresco.
Mettete in frigorifero per almeno 2 ore.

Devo dire che a me la panzanella piace senza cetrioli, povera e semplice ma gustosissima, ma nulla toglie che possiate unire uova sode, peperoni, olive insomma tutto ciò che vi piace.

3 commenti:

  1. Che belli che sono, i ricordi d'infanzia. E questi piatti della cosiddetta tradizione povera restano sempre i migliori, la loro bontà non si mette in discussione. Ciao, buona giornata.

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  2. Buonissima, mangiai la panzanella tanti anni fa a casa di una zia senese

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